Le risposte perdute
Camminavo da solo sulla spiaggia, l’alba aveva già fatto capolinea e ne avevo approfittato per dare ai miei polmoni la giusta dose di ossigeno marino. Il cielo sulla mia testa era azzurro, di un azzurro vivo ed intenso, leggermente velato da una foschia che andava a diradarsi. Finalmente guardo in faccia il sole. I suoi raggi sono ancora tenui, per cui non ho bisogno di occhiali. Mentre sulla battigia lambita dalle onde i miei passi lasciano il segno, mi accorgo di vedere in lontananza una sagoma seduta su uno scoglio. Non capisco bene di cosa si tratti perché la distanza è notevole.
Ho subito pensato ad un pesce di grosse dimensioni rimasto incagliato. Invece no. E’ lei. Una magnifica sirena che dà riposo alle sue membra. Non mi par vera cotanta bellezza. Occhi lucenti come il mare, capelli ricci ed increspati baciati dal vento, una pelle liscia e levigata, un seno marmoreo, una coda lucentissima, a testimonianza della purezza che solo Nettuno le ha concesso. Mentre ero perso in quello sguardo accecante, vedo la sua mano lentamente alzarsi, e con un gesto lieve e soave m’invita a raggiungerla.
L’acqua non è fredda, per cui inizio la mia traversata fino ad arrivare allo scoglio. Quando ormai le sono vicino, leggermente si scansa e mi fa posto accanto a lei sul piccolo sedile roccioso bagnato dalle onde. L’unico suono che in quel momento arriva alle nostre orecchie è il canto del mare, mentre il suo sguardo rapisce i miei sensi. Il sole fotografa il nostro incontro, mentre la sirena inizia a parlarmi.
Con voce tenera e sottile, l’estasi mi raggiunge al suono di queste parole: “ho navigato per diverse miglia; ho solcato gli oceani in tempesta e visitato fondali in cui sono immersi tesori che mai nessuno potrà trovare; ho visto come la natura regala all’uomo emozioni forti e come l’uomo spesso la deturpa. C’è però una cosa che non sono ancora riuscita a spiegarmi e vorrei che lo facessi tu: perché l’amore è sempre più un sentimento raro? Ho letto e cantato versi dei poeti più illustri.
La loro saggezza è stata infranta da comportamenti disumani. Il tepore dell’amore assoluto, l’afflato che unisce i cuori di un uomo e una donna, come per magia, si sono diradati come nebbia all’orizzonte. Ho sempre considerato l’amore come la certezza di un sogno, il batter delle ali, lo sciabordìo delle acque del mare sulla riva, insomma un’essenza vitale. Perché oggi questa vitalità è andata perduta? Perché si scambia l’amore per un sentimento frivolo e banale? Perché la passione che pur dovrebbe guidare l’amore nella sua fase iniziale, spesso acceca il sentimento, rendendolo poi un albero senza foglie? Sono domande a cui dovranno seguire delle risposte, ma so che non è facile, e che non puoi darmele adesso.
Ti do il tempo di girare ai tuoi simili le mie stesse domande. Presto su questo scoglio troverai di nuovo me ad aspettarti, allora non potrai più sottrarti alla responsabilità che ti ho affidato. Come vedi, il sole è ormai alto e caldo, ed io ho altri mille versi da cantare e nuovi mari da esplorare, per cui è meglio che vada”. Dopo questo lungo monologo, la sirena donandomi un casto bacio con le sue morbide labbra, scompare tra le onde.
Per un attimo resto immerso nei miei pensieri, combattuto da una miriade di sensazioni contrastanti, quasi incurante del sole che sta colorando di rosso il mio viso e delle onde che continuano a lambire le mie ginocchia. Ritorno piano piano a riva, con la mente fluttuante di mille idee in ordine sparso, ma con l’arduo compito di trovare una risposta da dare nel mio prossimo incontro con la sirena sui “misteri dell’amore”. E’ un’impresa titanica, non so se ce la farò, ma non posso trascurare un punto fermo: il vero amore non puo’ prescindere da un rapimento mistico ed incoscio condito da una leggera forma di saggezza, dopodichè ci si può lasciare cullare dalle onde del mare. Ma questo è solo l’inizio del difficile cammino alla ricerca delle risposte perdute.
Marco Bozza
http://marcobozza.blogspot.com/