Lei (Her) è la commedia d’amore di Spike Jonze che fa riflettere sull’amore
Con Joaquin Phoenix e Scarlett Johansson vi fa riflettere sull’amore e le relazioni sociali del ventunesimo secolo.
La commedia – non troppo esilarante – di Spike Jonze è ambientata in una tecno-perfetta Los Angeles non esattamente dei tempi nostri ma di un futuro davvero prossimo. La Los Angeles di Jonze è cristallina, i suoi abitanti si muovono fluidi tra le sue strade e i televisori a schermo piatto che proiettano spot pubblicitari sono ovunque ma non disturbano la quiete dell’ambiente circostante.
Il protagonista principale è Theodore Twombly, impersonato da Joaquin Phoenix, un ragazzo solitario e poco attraente, appena uscito da un matrimonio finito male e che per lavoro scrive lettere d’amore per gli altri, gli innamorati folli, le coppie che celebrano il loro trentesimo anniversario o le persone lontane dagli amici di sempre. Theodore ha una vita piuttosto abitudinaria che si divide tra il lavoro e le serate in casa a giocare ai videogame ma, un giorno, grazie all’acquisto di un sistema operativo di ultima generazione (quello che potrebbe essere l’evoluzione del futuro di Siri, la voce femminile degli iPhone Apple) collegato al suo smartphone e a un auricolare, la sua vita cambia improvvisamente.
Il nuovo sistema operativo è Samantha che, doppiata da Scarlett Johansson, altro non è che un’intelligenza artificiale iper-sviluppata con il potere di organizzare la vita personale di Theodore, dare lui dei consigli personali e intimi e, infine, tenergli compagnia esattamente come una persona in carne ed ossa durante le sue serate solitarie. Anche se Samantha non è fisicamente presente nella vita di Theodore, è molto difficile non innamorarsi di quella voce così calda, rassicurante e persino estremamente divertente, infatti, Theodore s’innamora follemente di lei e la cosa sembra essere reciproca. Ben presto i due intrecciano una passionale relazione di coppia – completa di alti e bassi, scontri verbali e momenti di pura intimità – così reale da indurre lo spettatore a immaginare un inaspettato lieto fine anche se Samantha è solo una voce dentro un computer.
Spike Jonze è superbo nella regia di questa commedia dai toni amari che, nel mondo odierno, sempre più costituito da bit e contatti virtuali, aiuta a riflettere sull’uso della tecnologia e di quanto essa sia penetrata nelle nostre vite tanto da farci ipoteticamente accettare una relazione tra un uomo in carne ed ossa e una voce sensuale ma fondamentalmente artificiale ed inesistente.
In un mondo in cui uomini e donne hanno sempre più rapporti con intelligenze artificiali piuttosto che con gli altri umani, Lei, in maniera sentimentale e forse un po’ moralista, lancia un messaggio chiaro e preciso sull’amore e le relazioni di coppia nel nostro futuro.